Analisi microbiologiche

Epstein Barr Virus (EBV)

Mononucleosi infettiva

Il virus

L’Epstein-Barr-Virus appartiene alla famiglia degli Herpesviridae (che include anche gli herpesvirus 1 e 2, il virus della varicella-zoster e il citomegalovirus). Una volta contratto il virus, esso persiste nell’organismo per tutta la vita.

 

Manifestazione clinica

Molti casi di mononucleosi infettiva possono essere diagnosticati clinicamente dalla presenza di febbre, faringite e linfoadenopatia cervicale, sintomatologia con una durata variabile da 1 a 4 settimane. Tipico per la patologia da EBV è un malessere generale caratterizzato da stanchezza, anoressia e dolori articolari. Complicazioni includono splenomegalia, epatite, pericardite o coinvolgimento del sistema nervoso centrale (messa in evidenza del virus nel liquor). Occasionalmente può manifestarsi un esantema maculoso, che viene osservato contemporaneamente ad una terapia con ampicillina.
Questo virus è anche causa di numerosi linfomi delle cellule B nei pazienti immunodepressi. Inoltre l’EBV è considerato un cofattore nello sviluppo di alcuni tumori (linfoma di Burkitt, carcinoma naso-faringeo e linfoma di Hodgkin).
Nella diagnosi differenziale delle mononucleosi (EBV negative) si devono tenere in considerazione altri agenti infettivi come Cytomegalovirus, Adenovirus e Toxoplasma gondii.

 

Epidemiologia

L’EBV si trasmette attraverso la saliva. Si stima che circa il 50% dei bambini in età prescolastica contragga il virus, spesso in maniera sub-clinica. Un altro 40% della popolazione contrae l’infezione in età scolastica e giovanile dove il virus causa la classica mononucleosi infettiva. Circa il 95% degli adulti frai 35-40 abbia contratto il virus.
Una volta contratto il virus, esso persiste nell’organismo (in cellule della gola e nel sangue) per tutta la vita. Periodicamente, il virus può riattivarsi (generalmente in modo asintomatico), ed essere presente nella saliva delle persone infette.

 

Test

L’amplificazione mediante PCR (che ha come target il gene EBNA-1) deve essere considerata come metodo complementare alle analisi sierologiche nei casi dove la messa in evidenza degli anticorpi contro i differenti antigeni dell’EBV non permetta di formulare una diagnosi definitiva e nei pazienti immunodepressi (riattivazione del virus). La PCR si è inoltre rivelata ideale per la messa in evidenza del virus nei tessuti tumorali.

 

Prelievo

Biopsia, liquor, plasma, sangue EDTA

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Documentazione

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